Adialpi – Associazione Difesa Alpeggi          COMUNICATO STAMPA

PARCO DEL MONVISO: TUTTI D’ACCORDO?

Si è svolto nella serata di Mercoledì 18 Marzo a Paesana l’ennesimo incontro sul Parco Naturale del Monviso in cui hanno partecipato, davanti ad un pubblico di oltre 200 persone, i rappresentanti della Regione Piemonte, dei Comuni di Montagna e delle principali associazioni di categoria. L’obiettivo sempre lo stesso: dare spiegazioni sul motivo della realizzazione di questo Parco e cercare di convincere i cacciatori, gli allevatori, gli agricoltori e i valligiani sulle opportunità e i benefici che questo Parco può portare alla valle.

Purtroppo però, il progetto di legge, ormai praticamente approvato dalla Regione, continua a non piacere alla gente che vive in montagna: si ha paura dei troppi vincoli e divieti che sicuramente nasceranno da questo nuovo ente, si critica il metodo con cui il Parco è stato creato “dall’alto” senza coinvolgere le realtà locali, si chiedono maggiori garanzie per coloro che lavorano in questo ambiente senza ottenere risposte certe.

“Questi incontri lasciano il tempo che trovano. – commenta il Presidente dell’Adialpi Giovanni Dalmasso al termine della serata – Noi siamo stufi di ricevere ordini e di essere informati dei progetti che riguardano l’ambiente in cui viviamo e lavoriamo solo quando ormai è tutto deciso. Per questo abbiamo deciso di non intervenire durante l’incontro. Noi rappresentiamo una realtà imprenditoriale formata da centinaia di famiglie che svolgono un lavoro difficile in continuo spostamento per poter accudire i propri animali, d’estate sui pascoli di montagna e d’inverno nelle cascine della pianura, svolgendo un’attività economicamente “importante” per il bilancio dell’agricoltura piemontese ed indispensabile per il territorio. Il fatto di non essere stati convocati nelle fasi di programmazioni del Parco lascia dedurre che vi sia un totale disinteresse per questa categoria o peggio, i politici regionali ricadono nella sfera di coloro che guardano con disprezzo chi svolge questo lavoro: “tanto son solo capaci a mungere ed ad andare al pascolo alle vacche” è la considerazione verso la nostra categoria, ma sfiderei chiunque a riuscire a fare questo lavoro con così tanta passione e sacrifici. A chi pensa che il Parco sia indispensabile voglio dire: la montagna è forse l’unico luogo che in tutti questi anni è rimasto incontaminato, in cui la presenza dell’uomo non ha provocato danni alla natura. Il motivo? Lo ha vissuto l’uomo del monte, colui che qui non ci viene solo nel weekend o per la settimana bianca ma ci lavora e ci vive con la propria famiglia ed ha tutto l’interesse per preservarlo.

I margari sono sopravvissuti per molto tempo senza il Parco e senza tutte queste “grandi idee” dei politici che vivono nei palazzi di città: uno su tutti la presenza del lupo che minaccia i nostri animali e mette a rischio la nostra attività con tutti i suoi benefici.

E infine mi rivolgo alle istituzioni. Finora ci avete escluso ma adesso chiediamo di essere ascoltati: se la creazione del Parco è inevitabile, noi, che viviamo in questo territorio da sempre, dobbiamo farne parte in modo attivo e poter contribuire alle decisioni rappresentando la categoria all’interno del Consiglio del nuovo Ente.

Se veramente vogliamo ottenere il consenso e la collaborazione di tutti, per prima cosa non dobbiamo escludere nessuno… sempre che questo sia l’obiettivo (politici compresi).”

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