INTERVENTO DEL PRESIDENTE DALMASSO IN MERITO ALLA PROBLEMATICA LUPI SUGLI ALPEGGI

Mandrie di Razza Piemontese in alpeggio
Mandrie di Razza Piemontese in alpeggio

 

Continuano ad arrivare quasi ogni giorno segnalazioni di attacchi da lupi sugli alpeggi piemontesi: ormai le mandrie e i greggi sui pascoli non sono più al sicuro e come se non bastasse le critiche vengono spesso fatte ai margari che in questo ambiente lavorano ogni giorno da anni, tutelando l’alpeggio e l’economia di montagna, come se non fossero in grado di fare il loro lavoro.

“Quando gioca la nazionale – commenta ironico Giovanni Dalmasso, Presidente Adialpi- gli italiani si trasformano in 60 milioni di allenatori, tutti pronti a dettar legge e a far valere le loro ragioni sulle altre: allo stesso modo, tutti si sentono capaci di dirci cosa fare e non fare, come agire per difenderci dalle predazioni e come condurre i nostri animali al pascolo, come se noi non fossimo capaci di svolgere il nostro lavoro. Spesso noi margari siamo visti come ignoranti, poco istruiti e “fuori dal mondo”, ma la vera ignoranza proviene da questa gente di città, che non riconosce una capra da una pecora, che in montagna ci viene solo quando c’è il sole e non ha mai provato a portare il sale sulle spalle o a mungere una vacca sotto la pioggia. Noi siamo amanti del nostro lavoro, una passione che abbiam maturato sin da bambini e che ogni giorno ci impegna nell’accudire gli animali, nell’assisterli nei parti e nella trasformazione di quei prodotti tipici del nostro territorio. Su alcuni giornali ho letto che ai pastori servirebbe un “patentino” per saper gestire i cani da guardia, io proporrei un corso per far conoscere la montagna a chi spara queste “cavolate”.

A quanti propongono di vietare i recinti degli animali in prossimità dei sentieri vorrei chiedere una cosa: gli escursionisti vorrebbero venire in montagna per scalare vette, arrampicarsi sulle pietre e raggiungere i luoghi più impervi e poi non riescono a scavalcare un filo di 50 cm? Patetici.”

Alcune misure del Piano di Sviluppo Rurale piemontese garantiscono un incentivo a quanti lasciano le mandrie in libertà sull’alpeggio, programmando un piano di pascolo che favorisca lo sviluppo della vegetazione e un migliore benessere per gli animali, attraverso l’utilizzo dei recinti elettrici. “E’ assurdo- continua Dalmasso- che da una parte si cerchi di garantire più benessere agli animali attraverso il pascolo estensivo e dall’altra si debbano cercare rimedi perché, in queste condizioni, le mandrie sono più facilmente attaccabili dai lupi, e se poi nel gregge viene inserito un cane da guardia come i maremmani, arrivano le critiche dei turisti. Ditemi cosa volete: il lupo o la tutela della montagna? La risposta me la do da solo: tra qualche anno, se non si trovano delle soluzioni, di veri alpeggiatori non ce ne saranno più e nemmeno di turisti perché il lupo attaccherà pure loro.

 

Ormai i sindaci di molti comuni di montagna, assieme ai parchi, pensano di essere gli unici ad avere le soluzioni contro il lupo; noi non abbiamo paura delle loro parole anzi non le consideriamo nemmeno: l’unica paura è che il lupo possa attaccare i nostri animali o addirittura noi stessi. Qualcuno potrà anche crederci come ignoranti ma noi la soluzione che pone fine ad ogni altra discussione l’abbiamo già trovata, e annunciata, da anni: il lupo va eliminato dagli alpeggi, che vi piaccia o no, oppure ve lo portate nel vostro giardino, visto che sapete come fare a conviverci.”

 

ADIALPI 28 agosto 2014

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