Valgrisenche (AO)
Valgrisenche (AO)

Convegno: ''La gestione pianificata degli alpeggi nell'arco alpino'' (13 e 14 settembre 2013)

 

L'ADIALPI DENUNCIA LE SPECULAZIONI SUGLI ALPEGGI E CHIEDE L'AIUTO DEGLI ORDINI AGRONOMI E FORESTALI DEL PIEMONTE E DELLA VALLE D'AOSTA.

 

 

In occasione del convegno ''La gestione pianificata degli alpeggi nell'arco alpino'', tenutosi i giorni 13 e 14 settembre a Grugliasco (TO) e Valgrisenche (AO), in cui ha partecipato Giovanni Dalmasso come rappresentante dell'Associazione Difesa Alpeggi Piemonte, sono state affrontate numerose tematiche di grande interesse a riguardo degli alpeggi.

L'incontro, organizzato dalla Federazione interregionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali del Piemonte e della Valle d'Aosta, aveva come obiettivo di condividere esperienze di pianificazione e di gestione dei pascoli in alpeggi dell'arco alpino in vista dell'imminente riforma della PAC e della nuova programmazione dei PSR, mostrandone un esempio applicato nel corso della visita in campo.

L'applicazione della pianificazione della gestione degli alpeggi e dei Piani Pastorali Aziendali, infatti, ha notevoli ricadute positive in termini di miglioramento del pascolo, di riduzione del lavoro nella conduzione della mandria e un sostegno finanziario non indifferente (per quanto riguarda in particolare la misura 214.6.2 del PSR della Regione Piemonte).

Durante il convegno vi è stato inoltre lo spazio per discutere delle attuali problematiche del settore, in particolare delle speculazioni sugli alpeggi che, ormai da diversi anni, rischiano di minacciare una realtà fondamentale per la conservazione dell'ambiente e la valorizzazione delle aree marginali: ai ''veri margari'', infatti, si stanno sostituendo figure che nulla hanno a che fare con gli allevatori ma che pur di potersi aggiudicare le superfici degli alpeggi, e di conseguenza i relativi premi della PAC, sono disposti a offrire canoni di affitto molto elevati ai comuni di montagna sottraendoli di fatto agli alpeggiatori storici. Inoltre l'alpeggio viene spesso subaffittato (vietato dalla L. n° 203 del 03 maggio 1982) ai margari che, oltre a non poter presentare le proprie domande di contributo, permette allo speculatore di dimostrare l'effettivo pascolamento sulle superfici a premio e quindi la legittimità del contributo pubblico.

 

Il presidente Giovanni Dalmasso: "Ho chiesto il supporto dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali nella denuncia di tale situazione alle direzioni politiche regionali affinché si agisca in modo rapido e concreto su tale situazione: essendo lo scopo del convegno la valorizzazione e il mantenimento in efficienza dei sistemi pastorali, realizzabile attraverso l'attuazione di adeguate misure di sostegno supportate da specifiche pianificazioni redatte dalla collaborazione tra i professionisti, agronomi e forestali, e il margaro stesso, è inevitabile che mettere a rischio la presenza di questi ultimi dagli alpeggi comporta l'impossibilità di attuare tali azioni e la perdita del relativo potenziale di benefici e miglioramenti agli alpeggi nell'arco alpino".

 

  

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LA SPECULAZIONE SUGLI ALPEGGI E' UN PROBLEMA ANCHE NELLE ALTRE REGIONI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'ADIALPI INCONTRA GLI ALPEGGIATORI DEL TRENTINO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il comunicato stampa della C.C.I.A.A. di Trento

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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AGEA: NUOVE REGOLE CONTRO LE SPECULAZIONI SUGLI ALPEGGI

 

L'11 ottobre 2013 una circolare dell'AGEA ha stabilito che: ''A partire dalla Domanda unica presentata per la campagna 2014, [...], ai fini dell'ammissibilità delle superfici dichiarate a pascolo magro non è possibile considerare il pascolamento da parte di terzi.''

La decisione è molto importante e mirata a tutelare i veri margari dalle speculazioni di chi è possessore di titoli senza praticare l'alpeggio con i propri animali.

L'Adialpi, che fin dalla sua nascita ha sempre considerato la speculazione sugli alpeggi come il principale problema per i margari, è soddisfatta di tale risultato.

Il Presidente Giovanni Dalmasso: "Questo risultato significa che a forza di farci sentire... 

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