SABATO 19 SETTEMBRE A BRA UN INTERESSANTE INCONTRO PROMOSSO DA SLOW FOOD

QUALE PATTO PER IL FUTURO DEGLI ALPEGGI?

L’ADIALPI A “CHEESE” TRA ALPEGGI, LUPI, PARCO DEL MONVISO E… LA RABBIA DEGLI SPECULATORI!

Erano presenti i principali esponenti del settore, compreso l’Assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero, presso la Sala incontri CRB di Bra per parlare di margari e di alpeggi, di problematiche e soluzioni.

Tra i relatori: Gianfranco Latino della Regione Piemonte, Giovanni Fina a rappresentare l’Arema, Giovanni Dalmasso in qualità di Presidente Adialpi, Giorgio Ferreris e Roberto Colombero rispettivamente sindaci di Ormea e Canosio, moderati da un brillante Michele Fino dell’Università delle Scienze Gastronomiche.

Tra i temi discussi vi sono state sicuramente le principali è problematiche del settore, dal futuro Piano di Sviluppo Rurale che, con i molti ritardi, a breve dovrebbe entrare in vigore a sostegno delle aziende piemontesi, al solito dibattito sulle speculazioni degli alpeggi. Proprio questo argomento era il tema su cui era centrato l’incontro, “l’accesso agli alpeggi” che in questi ultimi anni sta diventando sempre più problematico a causa di una PAC (Politica Agricola Comunitaria) malamente regolamentata che rischia, invece di sostenere le aziende che praticano l’allevamento in alpeggio, di danneggiarne l’attività, tanto che negli ultimissimi anni molte aziende di margari hanno chiuso oppure sono diventate dei veri e propri “garzoni” di queste aziende di speculatori. Infatti, ormai, nelle nostre vallate possiamo trovare due tipi di “alpeggiatori”: gli speculatori, il cui unico obiettivo è quello di intascare i fondi europei limitandosi a considerare la pratica zootecnica come un mero vincolo per accedere ai premi della PAC, e i “veri margari” che grazie al loro lavoro svolgono un’attività indispensabile per la montagna.

Durante il convegno Giovanni Dalmasso, Presidente dell’Associazione Difesa Alpeggi Piemonte- Adialpi, ha spiegato cos’è il vero margaro: “un vero imprenditore che assieme alla propria famiglia svolge la propria attività di allevamento in un territorio difficile e troppo spesso dimenticato dalla politica, insegnando il lavoro ai figli, perché i giovani sono il futuro della montagna: finchè ci saranno i margari, la montagna non sarà mai abbandonata!”

Inoltre occorre ricordare il ruolo fondamentale dei margari per la tutela del territorio, per la biodiversità della vegetazione che solamente il pascolo può garantire, oltre ai benefici in termini di assetto idrogeologico e quindi nella prevenzione di frane, alluvioni e danni naturali causati dall’abbandono delle terre.

“Il margaro – continua Dalmasso- grazie al suo lavoro, alla sua attività di tutela ambientale, alla sua produzione di formaggi tipici, è un vero protagonista per il turismo in montagna offrendo dunque un servizio e una fonte di reddito per tutta la vallata, per cui tutti dobbiamo esserne consapevoli e riconoscenti.

Purtroppo le speculazioni in questi anni hanno gravemente danneggiato i veri margari, i canoni di affitto degli alpeggi hanno subito aumenti spropositati, arrivando in alcuni casi ad aumentare anche del 500%, la situazione è divenuta insostenibile e noi continuiamo a chiedere maggiori tutele, più attenzione alle nostre proposte e una politica che si impegni seriamente per eliminare queste “truffe legalizzate” fatte di aziende spesso fasulle, virtuali, presenti solo sulla carta. Ora le indagini del Corpo Forestale e della Magistratura scoprono ciò che noi denunciamo da anni, tutti vogliono essere protagonisti di aver smascherato le truffe ed esultano alla fine delle speculazioni. Purtroppo non è così, ormai un intero sistema è stato distrutto e uno dei mestieri più belli al mondo, quello del margaro, è stato rovinato. Tutti coloro che fin ora hanno sempre taciuto e sono sempre stati indifferenti alle problematiche della nostra categoria, dai sindaci, alle organizzazioni, ai politici, e che ora sembrano aver scoperto l’acqua calda, si dovrebbero vergognare!

Da parte nostra continuiamo a proporre delle soluzioni ai problemi degli alpeggi: a giugno abbiamo inviato un documento al Ministero all’Agricoltura e alla Regione Piemonte elencando quali dovevano essere le regole utili per contrastare in modo efficacie la speculazione, speriamo ci diano ascolto. Quello che chiediamo è di essere ascoltati, di poter partecipare ai tavoli di lavoro per le nuove regole sui pascoli in Regione in modo che la voce e gli interessi degli alpeggiatori possa arrivare direttamente alla politica senza filtri o storpiature.”

Al termine dell’intervento lo stesso Assessore Giorgio Ferrero ha garantito il suo impegno per risolvere queste problematiche ed ha assicurato la presenza delle associazioni dei margari durante i prossimi tavoli di lavoro regionali per regolamentare i pascoli e la politica agricola sugli alpeggi.

Il Presidente dell’Adialpi ha poi parlato del nuovo PSR che, a causa dell’eccessivo ritardo nella sua approvazione, ha lasciato senza sostegno per l’annata 2015 centinaia di aziende di margari già in difficoltà. Quello che viene richiesto è che venga avviata la nuova programmazione in tempi rapidi in modo da sostenere gli investimenti per le aziende montane e sugli alpeggi.

Altro problema molto grave è la presenza del lupo che, sempre più numeroso, continua ad attaccare gli allevamenti sui pascoli. Per Dalmasso: “Gli strumenti di difesa sono spesso inapplicabili, i cani da guardiania pericolosi, i pagamenti dei danni insufficienti. Le soluzioni? Togliere la protezione comunitaria al lupo, ormai non è più in via d’estinzione e proseguire con gli abbattimenti selettivi come per ogni altro animale selvatico. Chiediamo inoltre di concedere il porto d’armi per i margari in modo che possano difendersi sul loro lavoro.”

Non è mancato anche il riferimento al nuovo Parco del Monviso che sembra ormai arrivato alla sua imminente creazione. “Per noi – afferma Dalmasso- questo Parco è qualcosa di sconosciuto, nessuno ci ha informati su quali progetti, obiettivi, vincoli o opportunità ci possa offrire. Noi in questo territorio ci lavoriamo e ci viviamo, non vogliamo avere ulteriori pesi e regolamenti dettati dall’alto, dai palazzi di Torino senza che nessuno ci abbia chiesto nulla. Se proprio il Parco si deve fare, noi vogliamo farne parte in modo da poter dire la nostra e prendere parte alle sue decisioni. In alternativa saremo contrari ad ogni progetto. Noi non diamo carta bianca a nessuno!”

Un commento conclusivo all’incontro: “Siamo soddisfatti – afferma Dalmasso- di essere stati invitati a questo convegno. Finalmente si inizia a capire che è importante dar voce ai veri protagonisti del settore anche se le critiche non sono mancate: di questi periodi tutti voglio farsi portavoce dei margari, li vogliono aiutare, gestire, ma quando si parla di problemi veri, nessuno si schiera dalla nostra parte. Ad esempio sul lupo, ho ricevuto critiche dagli stessi organizzatori dell’incontro, per non parlare del Parco. Ebbene, io propongo questo: ai margari non serve che nessuno li gestisca, si aggiustano benissimo da soli, sarebbe già un gran cosa se nessuno ci mettesse i bastoni tra le ruote!

Gli speculatori? Al termine del convegno ho ricevuto insulti e minacce da parte di un noto speculatore della zona che mi ha attaccato dicendomi di far attenzione a quel che dico. Ridicolo. Da parte mia sono tranquillo; l’Adialpi non è mai andata nello specifico ad accusare il singolo soggetto o la singola azienda speculatrice: le nostre azioni sono sempre state volte a cambiare i regolamenti, le scelte politiche, in modo che le speculazioni non si possano più attuare. Chi mi minaccia è perché non sa più dove sbattere la testa, o perché ha la coscienza sporca, i miei colleghi, quelli che han lavorato sempre nella legalità, sono orgogliosi della nostra Associazione e in linea con le nostre dichiarazioni e proposte. Ovviamente prenderò le dovute precauzioni contro tali attacchi, ma sia chiaro che la nostra Associazione andrà sempre avanti per la sua strada, cercando di risolvere le problematiche e continuando ad indicare alla politica le soluzioni più opportune.. nonostante la rabbia e le minacce di chi è stato accusato, in attesa che le indagini si concludano ovviamente, di truffa agli alpeggi!”


Il Presidente dell'Adialpi Giovanni Dalmasso
Il Presidente dell'Adialpi Giovanni Dalmasso

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