Il presidente dell’Adialpi, Giovanni Dalmasso, scrive all’assessore Giorgio Ferrero e all’Arpea.

I MARGARI CHIEDONO L’ANTICIPO PAC

Serve una corsia preferenziale per le aziende che praticano l’alpeggio.

 

Nel 2015 i ritardi sul pagamento della Domanda Unica hanno recato notevoli problematiche alle aziende con superfici a pascolo in quanto nessun anticipo è stato concesso e il saldo è arrivato (ma non per tutti!) solo alla fine del mese di Giugno 2016. Questa situazione ha esposto molte aziende di margari ad una mancanza di liquidità molto difficile da sostenere, obbligando molti di loro a vendere (o svendere) i propri animali, o ad indebitarsi ulteriormente con gli istituti bancari per poter sostenere i costi dell’allevamento o le scadenze dei mutui.

I ritardi della campagna precedente furono dovuti principalmente a due fattori: la nuova assegnazione dei titoli da parte di Agea e il Refresh 2015, le cui foto-interpretazioni hanno interessato in particolare le superfici a pascolo magro. Inoltre gravi ritardi sono stati dovuti ai controlli e allo scarico dei dati della BDN, la Banca Dati Nazionale che registra l’effettivo pascolamento degli animali sulle superfici a premio.

Per la campagna 2016 molti margari ci hanno chiesto di far qualcosa affinchè i pagamenti della Domanda Unica non abbiano dei tempi così prolungati o che almeno possa essere pagato l’anticipo entro fine 2016.

Noi chiediamo che l’Arpea e lo stesso Assessorato all’Agricoltura del Piemonte si attivino affinché le procedure per il pagamento dell’anticipo siano concluse entro novembre sollecitando i CAA, le Associazioni Allevatori e i servizi veterinari di inserire in tempi rapidi i dati dei Modelli 7 (monticazione e demonticazione) nella BDN.

Di conseguenza Arpea dovrà riservare una corsia preferenziale per le aziende che richiedono il premio sulle superfici a pascolo (in Piemonte sono oltre 2500) scaricando i dati con maggiore rapidità rispetto allo scorso anno ed effettuando il pagamento dell’anticipo con gli stessi tempi delle altre aziende agricole piemontesi che non praticano l’alpeggio.

Questo significherebbe aiutare in modo concreto gli alpeggiatori nel ricevere i fondi loro spettanti.

Attendiamo un parere favorevole da parte degli enti incaricati di erogare i premi della PAC.

 

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